Bentornati al nostro nuovo incontro, dove andremo a trovare una Madonna, di una bellezza per la quale è difficile trovare un aggettivo appropriato, accolta in una chiesa del centro, Sant’Agostino vicino a piazza Navona, opera di un pittore tra i più famosi e amati di ogni tempo, Caravaggio.
Il tè che scegliamo oggi è affumicato, forte, con un sentore di legno di conifere…mi pare che sia il più indicato per il nostro artista dal temperamento forte ed aggressivo.

La Madonna dei pellegrini nel dettaglio

Il quadro è la Madonna dei pellegrini o Madonna di Loreto, commissionata dal marchese Ermete Cavalletti, un funzionario pontificio, forse ritratto insieme alla madre, nei volti dei due pellegrini.

Maria è ritratta in piedi sul gradino della soglia di una casa che ha una cornice antica, una casa qualsiasi del centro di Roma, con il marmo un po’ sbeccato e i mattoni scrostati, forse addirittura la casa malmessa in cui abitava Caravaggio, in zona, in vicolo del Divino Amore.

Madonna dei pellegrini, Caravaggio

Madonna dei pellegrini, Caravaggio

Ha il capo corvino, piegato verso il basso, verso i due pellegrini in primo piano a destra e sostiene a fatica il figlio già grandicello e paffuto avvolto in un panneggio bianco; anche il bimbo, dai setosi capelli biondi, con il volto in ombra guarda in basso, aggrappandosi in modo naturale, alla manica dell’abito di Maria.

I due pellegrini sono di età diverse, inginocchiati, con le mani giunte e chiedono intercessione a piedi scalzi, con in mano i bastoni tradizionalmente usati per il pellegrinaggio. Gli abiti sono umili, rattoppati, i capelli disordinati, la cuffia mal sistemata, i piedi polverosi, le mani gonfie e con le unghie sporche.

I colori del dipinto

Le tonalità cromatiche sono opache, terrose. La luce è calda, dorata, tipica di Caravaggio e proviene dalla parte in alto a sinistra, illuminata dall’incarnato delle figure divine, dal panneggio chiaro e dalla tonalità raffinatissima dell’abito rosso bordeaux, che ha la pesantezza e morbidezza del velluto.
Vi è una linea diagonale che parte dal viso di Gesù e arriva alla figura del pellegrino, passando per i piedi del bambino e le mani dell’uomo.

Vi è un senso di grande umanità nella figura della Vergine, dall’aureola sottilissima, dì quotidianità che la fa sembrare una donna qualsiasi che all’improvviso sia stata chiamata e si sia affacciata sulla porta.

L’eleganza di Maria

Allo stesso tempo Maria risulta anche molto elegante, nei lineamenti perfetti del volto, nel generoso decolleté, nel corpo flessuoso in torsione che ricorda alcune statue antiche romane, le gambe incrociate, i piedi aggraziati che sembrano danzare e in procinto di spiccare il volo.

Questo è da ricollegare alla Santa Casa della Vergine Maria – autentica casa della Galilea del tempo di Gesù – che fu, secondo la tradizione, sollevata in volo dagli Angeli a Nazareth e depositata il 10-12-1296 a Loreto, da allora grande meta di pellegrinaggi.

Santa Casa della Vergine Maria

Santa Casa della Vergine Maria

A Loreto rimanderebbero anche i piedi scalzi, perché i pellegrini per tradizione arrivati a Loreto dovevano fare tre giri intorno alla Santa Casa a piedi nudi.

Alcuni aneddoti sul dipinto

Il dipinto è datato tra il 1603, anno in cui il marchese Cavalletti lo commissiona e il luglio 1605 quando Caravaggio deve scappare da Roma per una lite con un ricco notaio, a causa di una questione amorosa.

Madonna dei Palafrenieri, Caravaggio

Madonna dei Palafrenieri, Caravaggio

Forse per la stessa donna, dipinta qui, Maddalena Antognetti, detta Lena, amante del pittore e sua modella di molte opere, come la Madonna dei Palafrenieri che doveva essere collocata in san Pietro, ma rifiutata per il generoso decolleté.

Come venne accolto il dipinto

Quando viene mostrata la Madonna dei pellegrini, le cronache riportano “gran schiamazzo” perché nella Vergine il popolo riconobbe Lena, una prostituta che esercitava vicino piazza Navona, raffigurata in una posa sensuale, per adescare i clienti.

Giovanni Baglione, diffamato con sonetti ingiuriosi proprio da Caravaggio, lascia scritto:

ne fu fatto dai preti e dai popolani estremo schiamazzo una Madonna di Loreto ritratta al naturale con due pellegrini uno cò piedi fangosi e l’altra con una cuffia sdrucita e sudicia….”

 

Con Caravaggio gli “ultimi” diventano protagonisti

É proprio questo che fa di Caravaggio il pittore grandioso che è: per la capacità di descrivere gli ultimi, gli umili e di farne i protagonisti della Storia, per il coraggio – che certo non gli è mai mancato- di aver messo nei panni della divinità una donna del popolo, anzi una prostituta per ricordare, a dispetto di tante ipocrisie, che Cristo aveva accolto la Maddalena e si era sempre adoperato a fianco degli umili.

Una grande lezione di Fede, con la effe maiuscola, per tutti quelli che si immedesimavano nelle figure sporche, polverose, rugose, alle quali Caravaggio aveva dato un nuovo ruolo e una grandiosa dignità.
Ecco perché sentiamo Caravaggio ancora così vicino e umano, un uomo che non giudica ma dipinge le persone così come sono, con passione e immediatezza naturale.