Chi mi conosce bene sa che la danza è una delle mie prime passioni in ambito artistico. Così tanto che qualche decennio e diversi chili fa, tentai la carriera del ballerino ma presto mi resi conto che il balletto e una mamma emiliana sempre pronta a sfornare lasagne non andavano molto d’accordo! Per cui appesi le scarpette al chiodo e mi misi comodo tra le poltrone dei teatri italiani a godermi gli spettacoli, solo da spettatore. Di cosa parleremo oggi? Apriamo i sipari: si balla!

Chi è Pina Bausch, la coreografa che portò al grande pubblico il teatrodanza

Pina Bausch è stata una famosa coreografa, ballerina e insegnante tedesca. La sua innovazione sta nell’aver dato una nuova interpretazione della danza, dove l’espressione del corpo ha la priorità assoluta nella comunicazione con lo spettatore. I ballerini sono chiamati a esprimersi anche attraverso l’improvvisazione, rispondendo alle domande poste dalla coreografa, interpretando e soprattutto recitando una parte. Per questo motivo i ballerini della scuola di Pina vengono soprannominati danzattori.

Pina Bausch

Pina Bausch porta avanti la sua idea di danza attraverso il Tanztheater Wuppertal, che fondò nel 1973 cambiando il nome al già esistente corpo di ballo di Wuppertal. Il teatrodanza, è appunto un progetto artistico nato negli anni ‘70 che propone un nuovo concetto di ballo, aggiungendo elementi recitativi e drammaturgici, tra cui la parola e il gesto teatrale.

La visione della Bausch si comprende bene leggendo una parte del discorso che tenne all’Università di Bologna nel 2002 per il conferimento della laurea honoris causa:

“Danzare deve avere un fondamento diverso dalla pura tecnica e dalla routine. La tecnica è importante, ma è solo un presupposto. Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ma ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che fare. A questo punto comincia la danza e per motivi del tutto diversi dalla vanità. Questa è la cosa meravigliosa della danza: il corpo è una realtà senza la quale niente è possibile, ma oltre la quale si deve saper andare”

Tanztheater Wuppertal

Le Sacre du Printemps: la rivisitazione dell’opera di Stravinsky

Una delle coreografie più famose della Bausch è senza dubbio Le Sacre du Printemps (La Sagra della Primavera) di Igor Stravinsky, portato in scena da Pina per la prima volta nel 1975. Nella versione originale del 1913 ad opera del coreografo Vaslav Nijinsky, viene raccontato il sacrificio di un’adolescente che balla fino alla morte per propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione, la primavera appunto. 

Nella versione più radicale della Bausch oltre 30 ballerini vestiti di veli e scalzi si esibiscono su un palcoscenico ricoperto di terra, a sottolineare il legame con la natura, in un clima crescente di corse furiose, assoli e impetuosi balli di gruppo.

Le Sacre du Printemps - Pina Bausch

Nella prima parte l’eletta è stesa a terra su un vestito rosso che simboleggia l’abito sacrificale e che viene passato più volte di mano in mano tra le danzatrici durante il balletto. I due gruppi, uomini e donne, restano divisi, nella costante lotta tra i sessi. Il passaggio dell’abito richiama l’idea che ogni donna potrebbe essere la prescelta al sacrificio, in un mondo dove il dominio maschile è prepotente e prevale sulla donna, che ne è vittima.

Ecco, questa è l’arte prorompente, a tratti violenta ma mai scontata di Pina Bausch. 

Le Sacre du Printemps - Pina Bausch

Dancing at Dusk: il film sull’ultima versione di Le Sacre du Printemps

L’ultimo progetto legato a Le Sacre du Printemps è nato grazie alla collaborazione tra Sadler’s Wells (UK), Pina Bausch Foundation (Germania) ed École des Sables (Senegal).

Il tour mondiale doveva partire nella primavera di quest’anno ma tutti sappiamo che fine hanno fatto gli spettacoli teatrali dopo l’emergenza Covid-19. Così, poco prima del lockdown, la compagnia ha deciso di fare un’ultima prova sulla spiaggia.

Il risultato è un mini-film, intitolato Dancing at Dusk – A moment with Pina Bausch’s The Rite of Spring (qui il trailer), visibile on demand fino al 31 luglio 2020 con un contributo di 5 sterline che servirà a sostenere i futuri progetti della compagnia.

Potete acquistarlo qui: https://vimeo.com/ondemand/dancingatdusk

Le Sacre du Printemps - Pina Bausch